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Elogio della pigrizia

Elogio della pigrizia

Una piccola confessione: sono fondamentalmente pigro! Mi chiedo sempre come non fare o fare meno e quando lavoro molto – a volte capita ahimè – e mi sento spossato mi chiedo: “cosa è andato storto oggi?”

Penso che la pigrizia non debba essere considerata una caratteristica negativa: rallentare, prendersi una una pausa aiuta a centrarci e “fissare” meglio le idee. Con enormi benefici sull’apprendimento e sulla memoria. Una ricerca sembra dimostrare questa asserzione: due scienziati del Massachussets Institute of Technology (MIT) di Boston hanno scoperto che applicando su due topi alcuni elettrodi che rilevano le attività celebrali, quando gli animali sembravano oziare o bighellonare l’attività mnemonica era maggiore e più accelerata rispetto alla precedente fase di attività.

In questi topi l’attività cerebrale accelerata potrebbe servire dunque a fissare nel cervello l’esperienza vissuta, riorganizzando in tempo reale le informazioni appena acquisite, come ad esempio la posizione del cibo e i punti chiave del contesto ambientale. Penso, anzi sono convinto che lo stesso meccanismo sia presente anche negli uomini. Grazie ad esso le tecniche di meditazione, come ad esempio la MT (meditazione trascendentale) e lo Zazen, sono altamente benefiche e permettono di migliorare la “coerenza” nel corpo/mente di chi le esegue.

Lo stesso Shiatsu è un’attività “pigra”. Un trattamento comincia sempre con un momento di pausa, sgorga da un’azione di “centratura” del corpo/mente che riguarda entrambi i partecipanti alla seduta. E’ il punto di partenza, il punto zero da cui nasce il trattamento e quello che ne consegue.

Estendendo quest’approccio alla vita di tutti i giorni e a come ci organizziamo in un definito arco temporale, penso che essere un po’ pigri ci possa aiutare a non disperdere le nostre energie in mille rivoli e a non essere dunque inconcludenti. L’importante è non perdere di vista i nostri obiettivi, quello a cui aspiriamo.

Come dice Ohashi: “se voi evitate accuratamente di fare la maggiorparte delle cose, alla fine ce ne saranno solo una o due che potrete fare in un giorno e le farete in un modo molto valido. Ma se siete forti, risoluti e molto energici, sarete sempre ossessionati da tutte le cose che potete fare e finirete col sentirvi inferiori, perché non riuscite a fare tutto quel che speravate. Lavorare troppo fa sprecare energia, essere pigri la valorizza“.*

Una pigrizia disciplinata, mirata ci può portare ad una efficacia duratura. Al contrario essere troppo indaffarati  e dispersivi non conduce la persona a conseguire grandi obiettivi nella vita. Nello Shiatsu – e in tutti i lavori corporei – la mancanza di centratura significa poca efficacia e influisce negativamente sulla qualità della nostra presenza durante il trattamento.

Per dirla con gli antichi taoisti cinesi, nella vita per metà bisogna organizzarsi e lavorare duramente, per l’altra metà bisogna sapere attendere il risultato delle proprie azioni. Con una certa pigrizia aggiungo io…

* “Le Tecniche Corporee di Ohashi” ed. Il Castello 1996

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