Intervista a Fabio Ronci
Questa è l’intervista che mi ha fatto la giornalista Georgia Galanti per la rivista riminese “Geronimo”
In cosa consiste la tua professione? Che tipo di trattamenti fai?
Eseguo trattamenti manuali per la salute ed il benessere, la mia qualifica è quella di Operatore Shiatsu e sono dunque un professionista del contatto fisico. Solo con l’uso del mio corpo, in particolare con i palmi delle mani e il pollice, eseguo alcune tecniche per ripristinare un migliore equilibrio di mente e corpo e risolvere così problemi specifici. La tecnica principale che utilizzo è la pressione perpendicolare mantenuta costante, portata con l’uso del mio peso. Impiego questo approccio nella maggioranza dei casi e mi dà sempre ottimi risultati. Ho anche una buona conoscenza del Massaggio Tradizionale Thailandese che ho appreso durante i numerosi viaggi che ho fatto in Thailandia. Si tratta della versione Thai dello Shiatsu giapponese. In realtà è una tecnica molto più antica e molto più ampia. Scelgo il tipo di trattamento in base alle caratteristiche e alle esigenze della persona. Ogni sessione può integrare diversi approcci. Ad esempio allo Shiatsu e al Massaggio Thai, spesso integro anche il trattamento della fascia e dei riflessi dei piedi.
Come hai iniziato? come è nata la passione ?
La mia passione è nata in seguito alla pratica delle arti marziali, dello Yoga e della Meditazione Trascendentale. Cercavo una Via, una tecnica a mediazione corporea, per aiutare le altre persone a ritrovare un migliore equilibrio, una migliore armonia con se stessi. Nei primi 2000, dopo la laurea in Sociologia, un percorso di studi che mi hanno aperto la mente riguardo i meccanismi che governano l’attuale società, vedevo il mondo andare sempre più verso una virtualizzazione dei rapporti umani, mediati in misura crescente da “protesi” tecnologiche. Un processo che determina una perdita di contatto con noi stessi e con gli altri.
Con questa consapevolezza mi sono dedicato anima e corpo ad apprendere l’arte del massaggio. Poi ricevere il Massaggio Thai in Thailandia è stata quasi un’illuminazione. Così dal 2002 ho cominciato lo studio di questa tecnica e dal 2006 dello Shiatsu.
Chi sono i tuoi maestri?
Ho avuto diversi maestri. Quelli che mi hanno segnato di più sono stati Aldo Ricciotti (Shiatsu Ryu Zo), Roberto Taverna (Shiatsu Namikoshi), Chongkol Sethakorn (Massaggio Thai) e il grande massaggiatore non vedente thailandese Ajarn Sinchiai. Quest’ultimo merita una menzione particolare, poiché mi ha dato tanto in termini di feeling e di grazia nel lavoro.
Che problemi hanno e quali benefici per le persone che vengono da te? Quale consideri la chiave della salute?
Le persone vengono da me per piccoli e grandi problemi. Spesso si tratta di dolori dovuti a posture scorrette, specialmente oggi con l’uso prolungato di tablet e cellulari, ma anche per situazioni di ansia e stress, o anche semplicemente per migliorare la vitalità, dormire meglio, normalizzare la digestione, essere più prestanti sul lavoro e nella pratica sportiva. Come Operatore Shiatsu non tratto direttamente le patologie, che sono competenza dei medici, ma considero le cause energetiche che hanno causato il loro manifestarsi. Si ottengono così benefici a tutti i livelli: fisico, emozionale, mentale e spirituale e si va alla radice dei problemi. Questa per me è la chiave della salute: un approccio complementare a quello medico in un’ottica di una medicina integrata che considera più aspetti della persona e non solo la patologia.
I tuoi hobbies personali?
Pratico Taichi e Qigong, suono la chitarra e compongo musica per diletto, faccio qualche lavoro di grafica al computer. Ma il mio hobby preferito è giocare con i miei figli.
Progetti futuri?
Ho sempre vissuto un po’ alla giornata e devo dire che fino ad adesso mi è andata alla grande. Sicuramente continuerò con i trattamenti fin quando le miei mani lo permetteranno. Questo è il mio progetto per il futuro.
Sogni nel cassetto?
Vorrei che i miei figli seguissero le mie orme e che un giorno lavorassero assieme a me, contribuendo così a diffondere una cultura olistica della salute. Il mondo di oggi ha bisogno di recuperare il contatto fisico, dobbiamo darci una mano l’un l’altro.